Sarri e Juve nessuna amicizia. Troppo astio ancora tra i due

Dopo le parole dette dall’ex tecnico: Tacchinardi, Christillin e Mauro difendono la Juventus. L’ultima volta che Sarri si è seduto sulla panchina bianconera risulta ad un anno fa, parliamo dell’agosto 2020 in Champions League.

In quell’occasione la Juve venne eliminata dal Lione negli ottavi di finale. Il Comandante dopo aver passato una stagione sabbatica è passato alla Lazio e in un’intervista a Sportitalia ha parlato dei suoi rapporti con tutto il gruppo sia il club che i giocatori.

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Intervista a Sarri

Le frasi da lui dette hanno fatto discutere la tifoseria. “riunione con lo staff a metà ottobre e c’era una domanda a cui rispondere: andiamo per la nostra strada e siamo a casa tra 20 giorni o con qualche compromesso vinciamo il campionato e andiamo comunque a casa? Vittoria in campionato.

Lo scudetto era cosa scontata sia per noi che per l’esterno e non è stato nemmeno festeggiato. Ora quest’anno anche il quarto posto è stato festeggiato”. Ma non finisce qui il suo sfogo.

Parlando di Ronaldo ha detto “non è semplice gestirlo, è una multinazionale e ci sono anche i suoi interessi personali che devono coincidere con la squadra. Io sono un allenatore e non un gestore”.

Torniamo al 2017-18 e parliamo dello scudetto perso con il Napoli in albergo. “chi c’era in quell’albergo sa di cosa sto parlando. Ho visto i giocatori in lacrime per il contraccolpo, sembrava la fine di un sogno e quegli episodi li abbiamo visti tutti”.

Evelina Christillin rappresentante Uefa

quello che si semina si raccoglie e Sarri non aveva seminato bene. Nella Juventus non è riuscito mai a farsi amare dai giocatori e questo li ha portati a non festeggiare la vittoria dello scudetto”. Queste le parole di Evelina Christillin tifosa bianconera e rappresentante Uefa all’interno del consiglio della Fifa.

il matrimonio tra lui e la Juve non è riuscito, forse l’errore è stato proprio nel celebrarlo. L’arrivo di Allegri a Torino è avvenuto con il lancio delle uova ma la sua uscita è stata piena di lacrime e di rimpianti. Ora che è tornato sono tutti felici.

Non è stato lo stesso per Sarri che non è riuscito a creare un rapporto sin da subito forse per colpa del suo carattere spigoloso. Lui non si modificato e questo ha creato dei problemi con la squadra. Mi dispiace che abbia parlato dello scudetto perso in albergo e avrei mille volte preferito che stesse zitto”.

Massimo Mauro dice la sua

voglio raccontare a Sarri quello che è successo nel 1985. La Juve vinse la Coppa Intercontinentale, una vittoria molto ambita anche perché era l’unico titolo internazionale che non aveva. In aeroporto al nostro arrivo nessuno ci aspettava.

Chi è abituato alle piazze di Roma e Napoli la considera una stranezza ma a Torino è così. Ecco uno dei fattori da dove viene fuori la forza della società. Essere abituati a vincere dipende anche dalla sobrietà con la quale festeggi”.

la vittoria del campionato non era di certo scontata ma la fortuna di Sarri è stata proprio l’adattarsi ai giocatori che aveva. La rosa in campo non avrebbe mai potuto fare il gioco che lui chiedeva e sicuramente il tentativo di vincere in modo diverso è stato nobile per il club.

I tifosi ci hanno fatto il callo, da Capello a Higuain la storia bianconera è piena di nemici che poi sono diventati juventini. I soldi non disdegnano a nessuno e le bandiere non ci sono più. Le dichiarazioni da lui rilasciate non mi stupiscono”.

Tacchinardi, tifoso deluso ma estimatore di Sarri

lo ritengo un allenatore top ed ero felice quando arrivò in squadra. Dal primo momento però si è capito che non c’era empatia con l’ambiente bianconero. Non si possono dare colpe ma solo parlare di due mondi diversi.

Possiamo dire che il suo profilo non era quello giusto nel posto giusto. Ero convinto che ci fosse più coinvolgimento con i giocatori come a Napoli o con il Chelsea anche se in misura minore. Non è riuscito a gestire star di alto livello: un conto è Albiol un altro CR7”.

mi aspettavo una Juventus più fantasiosa con lui in panchina ma questo non è avvenuto. Sono convinto che anche Mauro se ne è andato con il rammarico di non essere riuscito ad incidere come piace a lui. Anche secondo me non doveva fare quelle dichiarazioni. Non c’era nessun motivo di riparlare dello scudetto con il Napoli”.