Nel match disputatosi sabato 3 novembre alle 20:30, valido per l’undicesima giornata di serie A, al Franchi di Firenze sedeva in tribuna il mito e la leggenda argentino per entrambe le squadre in campo: Gabriel Omar Batistuta. Una partita per se di ordinaria amministrazione, seguita da credipervincere.com, senza tanti motivi per andare alla ribalta. Sterile anche il risultato finale con un 1 a 1 che di fatto non fa giustizia a nessuna delle due compagini. Ma quello che può andare alla cronaca è una pagina di pura e sacra operazione nostalgia nei confronti di un argentino, fortissimo, che ha reso grande il calcio italiano a cavallo dagli anni ’90 e gli anni 2000 contribuendo in moto notevole alla fama e agli alti livelli proprio di Fiorentina e Roma.
Fiorentina e Roma per sempre nel mio cuore
Queste le dichiarazioni nel pre partita di Batigol: Ho trascorso il 90% della mia carriera calcistica a Firenze, prima di andare a Roma, dove ho vinto lo scudetto. Era nel destino: le prime due squadre che ho visto poi ho avuto la fortuna di viverle da dentro e Fiorentina e Roma saranno per sempre nel mio cuore.
La carriera a Firenze
Batigol è esploso e maturato proprio in maglia Viola, a Firenze, dove ha giocato per quasi dieci anni: dalla stagione 1991-1992 (debutto contro la Juventus) alla stagione 1999 – 2000 segnando ben 168 reti in 269 presenze. Gli anni a Firenze furono quelli della maturità calcistica per il classe ’69 e proprio nella stagione 94/95 divenne capocannoniere di serie A con 26 goal. Alla Fiorentina sfiora solo il titolo nazionale nella stagione 1997 – 1998, con 21 reti in 32 partite e qualificandosi campione d’inverno ma perdendo terreno nel girone di ritorno che la squadra concluderà in terza posizione. Quello fu l’ultimo anno a Firenze, conclusosi con l’abbattimento di tutti i record per segnature e fase offensiva, prima di passare alla Roma.
La carriera a Roma
Nel 2000. A 31 anni, Gabriel Omar Batistuta passa alla Roma per 70 miliardi di lire e dopo aver sfiorato la vittoria del titolo italiano solo l’anno precedente il sogno di Batigoal si concretizza proprio nella capitale. Con i suoi 20 goal, insieme al trio Montella e Totti, Batistuta contribuisce alla vittoria del terzo scudetto della Roma, il 17 giugno 2001 in un Olimpico stracolmo a guardare il match contro il Parma che finirà 3 a 1 per i giallorossi anche con segnatura di Batistuta. Alla Roma vincerà anche la Supercoppa italiana, ironia della sorte, proprio contro la Fiorentina con un sonante 3 a o per i giallorossi. Nel campionato e nel match contro la Fiorentina la Roma si impose per 1 goal a 0 proprio grazie al goal di Batistuta. Anni dopo dichiarò di aver pianto a fine gara, negli spogliatoi. Purtroppo arrivarono i problemi fisici a dare il primo campanello d’allarme alla fine di carriera di un talento che ha ha dato molto al calcio italiano e che il calcio italiano infinitamente ringrazia, ancora oggi, dopo 15 anni dal suo addio al calcio giocato.