Gioco d’azzardo illegale in Italia: le azioni di contrasto

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La legge italiana si esprime chiaramente nei confronti del gioco d’azzardo: questo resta illegale, a meno che gli esercenti non si adeguino alle norme in merito, promuovendo dunque il solo gioco responsabile e tutelando in ogni modo gli utenti e i giocatori. Agli operatori di settore e alle sale da gioco che seguono le disposizioni statali, l’ADM (Agenzia delle Accise, delle Dogane e dei Monopoli, ex-AAMS) rilascia un’apposita autorizzazione, pensata proprio per riconoscere a quello specifico casinò online o fisico la possibilità di operare.

Il ruolo fondamentale dello Stato

Analizzare la situazione attuale è essenziale per valutare se il sistema basato sulle licenze ADM sia o no sufficiente per contrastare il gioco illegale. Di fatto, più dell’80% degli italiani conferma la necessità di un forte intervento statale nella gestione del comparto gioco d’azzardo, che, tuttavia, si immagina in qualche modo come essenziale. Facendo chiarezza, infatti, emerge una forte percentuale, superiore al 60%, di connazionali che non credono nell’efficacia di un sistema fondato sul rigido proibizionismo. In breve, è opinione diffusa che, se lo Stato decidesse di vietare in toto qualsiasi pratica di gioco, si creerebbe un forte spostamento dei giocatori esistenti e di quelli ancora da venire verso sistemi di gioco illegale, che metterebbero a serio rischio gli utenti.

Il ragionamento, in fondo, appare supportato dai numeri che hanno interessato il gioco legale e quello illegale nel corso dei lockdown legati alla pandemia da covid-19. In questo contesto, infatti, la chiusura delle sale da gioco innescata dall’emergenza sanitaria ha portato molti utenti a rivolgersi a sale clandestine o alle loro controparti digitali, prive di autorizzazione statale e dunque di qualsiasi tutela per l’utente. Per gli operatori statali non è rimasto altro da fare che aprire inchieste contro le sale da gioco illegali scoperte, cercando di fermare e riportare nell’alveo della legalità quel giro di denaro che, nel primo anno di pandemia, ha raggiunto il volume di 18 miliardi di euro.

La tutela del giocatore

Come si può intuire, il nodo della questione non risiede soltanto nella lotta tra legalità e illegalità: al cuore della questione, infatti, sta proprio la tutela del giocatore stesso. L’ADM, infatti, al momento della valutazione dei diversi casinò, si assicura dell’imparzialità degli algoritmi che ne regolano i giochi, della sicurezza delle transazioni che vengono effettuate sulla piattaforma stessa e del rigore con cui sono esaminati e poi protetti i dati degli utenti registrati. Ogni procedura ha delle ovvie ricadute, tutte a favore dell’utente: questi, infatti, riceve la garanzia statale di stare intrattenendosi con giochi non truccati, di potere effettuare depositi e prelievi sul conto di gioco in totale sicurezza, e di fornire dati sensibili che verranno tutelati.

La tutela del giocatore, tuttavia, va ben oltre questi primi tre parametri, perché scopo dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è quello di combattere la ludopatia, spingendo gli utenti a giocare responsabilmente e a non cadere vittime di quelle pubblicità aggressive e allettanti che invece caratterizzano quei portali illegali, che non hanno a cuore il benessere dell’utente registrato. Non è un caso, dunque, che una buona parte degli italiani sia consapevole dell’importanza di sensibilizzare sempre più gli utenti, così che siano pronti a riconoscere i portali realmente affidabili: se ne possono trovare qui alcune recensioni.

La lotta all’illegalità

Distinguere le attività di gioco legali da quelle illegali è fondamentale tanto per lo Stato, quanto, ovviamente, per i singoli utenti che, abitualmente o occasionalmente, si avvicinano a sale da gioco fisiche o digitali. Tuttavia, non si tratta di semplice tutela del giocatore, perché la lotta al gioco d’azzardo illegale diventa, più in profondità, simbolo di contrasto a quelle mafie che, su queste attività, lucrano e prosperano.

Gli effetti e le conseguenze di questa lotta, inoltre, sono anche economici: infatti, dietro il conferimento della licenza ADM, lo Stato si assicura la possibilità di tassare il casinò autorizzato, garantendosi dunque un forte introito fiscale che viene sottratto alla criminalità organizzata e che arricchisce l’erario pubblico.